Il pavor nocturnus è una parasonnia, ovvero una perturbazione non patologica del sonno, che può manifestarsi nei bambini dai 4 ai 12 anni, ma anche in bimbi un po’ più piccoli o un po’ più grandi. Si tratta di un evento molto spaventoso, soprattutto per i genitori che, a un certo punto della notte, vengono letteralmente travolte dalle urla del proprio figlio. In questi casi, infatti, il bambino non fa che gridare e piangere, si aggrappa alla mamma o al papà e appare in preda ad una grande paura o un grande dolore. In realtà, questa parasonnia non è associata ad alcun disturbo fisico né psichico e tende ad esaurirsi da sola.
Non solo, il bambino non ha alcuna memoria dell’accaduto. Questo perché il piccolo non è cosciente e il pavor nocturnus si manifesta nel momento del sonno più profondo (NREM 3/4). Questa parasonnia non ha quindi particolari risvolti, ma nel momento in cui si verifica crea nel genitore un vero e proprio senso di panico e angoscia. Per questo è bene saperla riconoscere e, soprattutto saperla affrontare nel modo giusto. Vediamo come.
Pavor nocturnus: come riconoscerlo
A questo proposito, bisogna fare una precisazione. Se nostro figlio si sveglia gridando non è detto che si tratti necessariamente di pavor nocturnus. Questa parasonnia presenta infatti sintomi ben specifici, da non confondere con quelli di un semplice incubo. E’ infatti molto frequente che i bambini piangano nel sonno. Perciò, prima di trarre conclusioni affrettate, bisognerebbe informarsi così da individuare le caratteristiche distintive del pavor nocturnus. Eccone alcune:
- Si manifesta nella prima parte della notte.
- Potrebbe durare fino a 10 minuti (a volte anche più a lungo).
- Il bambino potrebbe mettersi seduto nel letto, urlare, piangere, avere occhi aperti oppure chiusi.
- Il piccolo non si tranquillizza, non risponde a nessun contatto, poi si calma e si riaddormenta.
- E’ difficile svegliare il bambino. Se accade, risulta molto confuso e disorientato.
- Il piccolo non ha memoria dell’accaduto.
Cause e come affrontarlo
Insomma, il pavor nocturnus ha delle caratteristiche ben precise e può quindi facilmente essere riconosciuto. Tuttavia, un altro fattore da prendere in considerazione riguarda la frequenza. Se infatti la parasonnia si manifesta raramente, non c’è alcun motivo di preoccuparsi. Laddove invece dovesse presentarsi più volte in una settimana, allora forse è il caso di indagare. Prima di individuare il rimedio più adatto è bene infatti individuare la possibile causa di questa parasonnia. Le motivazioni possono essere diverse. In alcuni casi, ad esempio, il pavor nocturnus ha radici nella genetica. In altri casi, invece, il problema potrebbe risiedere in un sonno di scarsa qualità. Se quindi il piccolo dorme poco e male, è più probabile che vada incontro a pavor durante la notte.
E non finisce qui. A parte l’influenza genetica e la privazione del sonno, a causare il pavor nocturnus potrebbero essere orari di sonno irregolari, febbre, stress, disturbi del sonno (es: insonnia, disturbi del ritmo circadiano, ipersonnia) oppure disturbi intrinseci del sonno (apnea ostruttiva del sonno e movimenti periodici dei arti nel sonno).
Pavor nocturnus: cosa fare?
Nonostante il pavor nocturnus sia un evento molto spaventoso per i genitori, reagire nel modo giusto è fondamentale per non farsi prendere dal panico. Se quindi pensi che tuo figlio sia nel pieno di questa parasonnia, cerca di rimanere calmo/a e attendi che tuo figlio esaurisca la perturbazione. Non parlargli e non cercare di tranquillizzarlo, ma resta lì ad accogliere questa forte emozione. Sicuramente le prime volte non sarà semplice, ma vedrai che man mano ti abituerai. Inoltre, se durante la manifestazione della pavor non è possibile fare molto, puoi sicuramente provare a prevenirlo. Se vuoi sapere come o desideri semplicemente che tuo figlio torni a dormire serenamente, richiedimi pure una chiamata gratuita di 15 minuti. Sarò felice di aiutarti!