L’allattamento al seno può essere un’esperienza davvero meravigliosa per mamma e bambino, oltre che ricca di benefici. Questo, però, non significa che sia altrettanto semplice. Allattare il bimbo al seno richiede infatti impegno e, soprattutto, tanta pazienza. Le poppate potrebbe essere molto frequenti, oppure il bambino potrebbe rimanere attaccato addirittura tutta la notte. Questo implica, a volte, numerosi risvegli notturni. Insomma, l’allattamento al seno mette a dura prova la mamma che, a un certo punto, potrebbe voler interrompere, cercare una soluzione diversa o perlomeno smettere di allattare di notte. Ricevo molte richieste di questo tipo, ma posso dirti che non c’è una risposta unica. Ogni caso è a sé ed è necessario valutare tutta una serie di fattori. Vediamoli insieme!
Smettere di allattare di notte: da dove cominciare
Partiamo da una prima considerazione che riguarda l’allattamento notturno. Pur essendo faticoso, è in realtà altrettanto importante. Proprio nel corso della notte viene infatti stimolata la prolattina, ormone che regola la produzione del latte. Interrompere queste poppate potrebbe quindi compromettere tutto l’allattamento. E’ perciò il caso di chiedersi se sia davvero necessario smettere e, soprattutto, valutare anche l’alimentazione del bambino. In più, bisogna considerare che si sveglierà comunque affamato quindi bisognerebbe in tale caso, preparargli un biberon (che potrebbe essere più faticoso).
Se parliamo di un neonato, ad esempio, il latte rappresenta ancora l’alimento principale e, magari, potremmo valutare un’altra strategia. Invece di smettere di allattare bruscamente, è possibile ad esempio ridurre i risvegli e rendere le notti più sostenibili. Questo consiglio riguarda in realtà bimbi di qualsiasi età. Ci sono infatti bambini di un anno che si addormentano al seno e che poppano per rilassarsi. Anche in questo caso è possibile intervenire, ma sempre dolcemente e senza traumi. In questo modo potrai preservare la serenità del piccolo e anche la sua indipendenza.
Smettere di allattare di notte: cosa evitare
Quello che invece sconsiglio è di interrompere le poppate da un giorno all’altro. Nonostante infatti molti continuino a ritenere questo metodo molto efficace, spesso si ottiene un risultato opposto a quello desiderato. Un distacco improvviso potrebbe, ad esempio, rendere il bambino più nervoso e insicuro, portandolo ad aumentare la dipendenza e l’attaccamento. Non solo, se decidi di seguire questa strada, devi anche considerare che il piccolo potrebbe piangere molto. E non finisce qui. Un’interruzione brusca può provocare anche ingorghi al seno, che a volte degenerano in mastite. Insomma, questa strategia potrebbe causare non pochi problemi a mamma e bambino. Per fortuna non è l’unica! Esiste infatti un’altra possibilità, ovvero ridurre i risvegli in modo dolce e graduale.
Come ridurre i risvegli in modo dolce e senza traumi
In questi casi è necessario studiare una strategia su misura e, quindi, partire proprio dai bisogni e dalle aspettative della famiglia. Io, ad esempio, faccio proprio questo. In primo luogo ascolto la mamma e il papà, chiedo quali sono le loro priorità e quali gli obiettivi. Se alla mamma piace addormentare il piccolo al seno, riusciamo comunque a modellare il sonno notturno, modificando la risposta notturna con gentilezza, amore e pazienza. Si comincia sempre in maniera graduale nel rispetto dei bisogni del bambino e della mamma. In questo modo potrai attuare una strategia dolce e senza traumi, che ti permetterà di ridurre i risvegli e rendere le tue notti più sostenibili. Se quindi vuoi smettere di allattare di notte oppure vuoi provare ad addormentare il tuo piccolo senza seno, sono qui per te.
Consulenze e corsi
Offro infatti consulenze personalizzate 1-1, in cui potremo parlare e individuare insieme la soluzione più adatta a te e alla tua famiglia. In alternativa, puoi acquistare uno dei miei corsi on line. Si tratta di percorsi che ti consentiranno di ricevere tutti i miei consigli e acquisire le strategie migliori per migliorare il sonno del tuo piccolo. Puoi scegliere fra “Piccoli sogni”, rivolto a neonati da 0 a 4 mesi, “Dormire bene, vivere sereni”, per bimbi dai 5 mesi a 2 anni, e “Sognando in grande”, per bambini dai due anni in su. Se invece vuoi saperne di più e conoscermi meglio, prenota subito una chiamata gratuita di 15 minuti. Sarò felice di aiutarti!