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Regressione sonno 6 mesi: come affrontarla

Il tuo piccolo ha 6 mesi e pensi sia in piena regressione del sonno? Innanzitutto non preoccuparti. Questa situazione è comune a molti genitori e del tutto normale, vista l’età del tuo bambino. A 6 mesi, infatti, i neonati cessano di essere tali e cominciano ad acquisire tutta una serie di competenze, sia sul piano fisico che cognitivo. Insomma, quella dei sei mesi è un’età di forte sviluppo per il piccolo, il che può avere conseguenze anche sul sonno. Ed ecco che se il bambino fino a pochi giorni prima dormiva tutta la notte (o comunque si svegliava pochissimo), ora comincia a ridurre le ore di sonno. Si sveglia più spesso e, soprattutto, fa molta fatica ad addormentarsi. Tutto normale. Fa parte del suo percorso di crescita, non devi spaventarti, ma nemmeno trascurare la cosa. E’ infatti molto importante comprendere la regressione e capire come affrontarla, così da migliorare il riposo sin da subito ed evitare problemi in futuro. Vediamo come.

Regressione sonno 6 mesi: da cosa dipende?

Il primo passo è quello di capire cosa sta succedendo, ovvero individuare la causa della regressione. Intanto, dobbiamo sapere che in questa fase il sonno del piccolo cambia, diventando più complesso. Non solo, anche il fabbisogno di ore può ridursi e l’impressione che abbiamo è che il piccolo dorma di meno. A tutto questo si aggiungono poi maturazioni dal punto di vista motorio e cognitivo. Il bambino comincia a sviluppare nuove abilità motorie: si rotola, prova a sedersi e spingersi. Questo può accadere di giorno, ma anche di notte. Può capitare infatti che il piccolo si svegli proprio per esercitarsi. E non finisce qui. A sei mesi il cervello è in piena espansione sinaptica, il che si traduce in una maggiore attività anche nel sonno.

Sei stanco/a dei continui risvegli notturni del tuo piccolo? Scopri come ridurli con la mia guida sulle regressioni del sonno da 3 a 9 mesi, a soli 26 euro!

Progressione 6 mesi

Insomma in questo periodo si assiste a dei veri propri scatti di crescita e acquisizione di nuove abilità. Per questo motivo, quando si parla di regressione del sonno, in realtà possiamo anche utilizzare il termine “progressione”. L’addormentamento, così come tutte le altre attività del bambino cambiano e si evolvono. A 6 mesi poi, il bambino affronta una serie di conquiste molto importanti e intense.

I 6 mesi di vita di un bambino coincidono infatti con una serie di traguardi evolutivi come:

  • capacità di stare seduto con un minimo di appoggio;
  • esplorare afferrando gli oggetti;
  • tirarsi su in piedi quando lo si prende per mano;
  • giocare con le dita dei piedi;
  • capacità sensoriali e intellettive (come aprire la bocca quando vede un cucchiaino);
  • imitare i gesti dei genitori
  • sviluppo del linguaggio balbettando, ridendo e sorridendo con la sua immagine allo specchio. 

Queste progressioni si riflettono anche sul sonno e sono alla base dei continui risvegli notturni o delle difficoltà nell’addormentamento.

Ansia da separazione 6 mesi

E non solo. Sempre in questa fase il piccolo può cominciare a sperimentare una prima ansia da separazione. Se, ad esempio, il bambino ha cominciato il nido oppure la mamma è rientrata a lavoro, può accadere che il piccolo senta il bisogno di una maggiore connessione. Tutto questo può far sì che il bimbo si svegli più frequentemente la notte. Questa reazione è del tutto normale e non occorre spaventarsi. Al contrario, il primo passo è sicuramente quello di accogliere le emozioni del piccolo e guidarlo verso un sonno più lungo e duraturo. Come? A questo proposito esistono diverse soluzioni, adatte ad ogni tipo di esigenza.

Risvegli notturni 6 mesi: cosa fare?

Sicuramente, se il tuo bambino sta affrontando una regressione del sonno a 6 mesi, il mio consiglio è di agire subito. In questo modo eviterai che la situazione si consolidi e che la problematica si trasformi in una condizione stabile. In questi casi, ti consiglio di evitare il “fai da te” e, se stai allattando, ti sconsiglio di interrompere bruscamente le poppate notturne. Al contrario, quello che puoi fare (se ancora non lo hai fatto), è cercare di instaurare una solda routine giornaliera, così come una routine pre nanna stabile. In questo modo, infatti, il piccolo potrà prevedere i vari momenti della giornata e regolarizzare il proprio sonno. Non solo, se il bambino ha iniziato il nido è possibile che il problema abbia le sue radici in un’ansia da separazione e che si debba lavorare sul tempo di qualità passato insieme. Sicuramente, il primo passo è quello di individuare l’origine della regressione e agire su di essa.

A chi rivolgersi

Per farlo, però, è necessario affidarsi ad un osservatore esterno, qualcuno che possa analizzare la situazione della famiglia con oggettività e lucidità. Un consulente del sonno, ad esempio, è la figura giusta per superare problematiche e regressioni del sonno di neonati e bambini. Questi professionisti hanno infatti le competenze e l’esperienza necessaria per aiutare genitori alle prese con le difficoltà del sonno e sono in grado di offrire strategie e strumenti validi e concreti, per qualsiasi tipo di difficoltà. Naturalmente, il mio consiglio è di fare molta attenzione, in quanto ogni consulente ha il suo approccio e il suo metodo specifico. Io, in particolare, come consulente olistica del sonno offro un mondo di servizi per genitori alle prese con risvegli notturni frequenti, regressioni e altre problematiche del sonno di neonati e bambini.

Consulenze, corsi e guide

Metto a disposizione consulenze 1 a 1 (puoi scegliere fra 3 pacchetti) oppure corsi online o ancora guide veloci, per chi desidera risolvere un problema specifico. Se stai affrontando una regressione del sonno, ad esempio, puoi acquistare la mia guida “Regressione del sonno 3-9 mesi”. Al momento è disponibile a soli 26 euro!

E se volessi approfondire maggiormente ciò che accade al sonno dei piccoli fra 5 mesi e 2 anni, ti consiglio il mio corso “Dormire bene, vivere sereni”. Infine, se vuoi conoscermi meglio, prenota subito una chiamata gratuita. Sarò felice di aiutarti!

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