Il piccolo si è addormentato. Tutto sembra andar bene, fino a quando non comincia a piangere. La cosa strana però è che lui non è sveglio. In altre parole il neonato piange nel sonno. Potrebbe sembrare davvero assurdo, eppure capita a molti bambini. I motivi possono essere tantissimi e conoscerli è il primo passo per intervenire nel modo corretto.
Neonato piange nel sonno: perché accade?
Partiamo da ciò che il pianto rappresenta. Si tratta della principale forma di comunicazione del neonato, uno strumento che il piccolo utilizza per esprimere un bisogno oppure un disagio. Il fatto che un neonato pianga nel sonno può quindi essere indice di qualcosa che non va.
- Il bambino non si sente bene
Se il piccolo ha febbre, mal d’orecchio, allergie, spossatezza, allora potrebbe sentire la necessità di esprimere il proprio disagio. L’unico modo che ha per farlo è piangere. Quindi, se il neonato piange nel sonno, verifichiamo che non sia per uno di questi motivi. - Risveglio confusionale
Ciò si verifica quando il piccolo si risveglia dal sonno profondo, invece di farlo dal sonno REM. E’ una sensazione spiacevole, simile a quella di sentirsi ubriachi. Proprio per questo, il bambino potrebbe sentire la necessità di piangere. - Stanchezza eccessiva
A volte la stanchezza eccessiva può portare irritabilità e irrequietezza. In questo caso, quindi, il pianto, potrebbe derivare da un deficit di sonno accumulato. - Fame
Se un neonato piange nel sonno potrebbe anche essere semplicemente affamato. Nel caso dell’allattamento al seno, ad esempio, il bambino è abituato a fare più poppate durante la notte e potrebbe piangere proprio per esprimere il desiderio di mangiare. - Difficoltà nei passaggi fra i cicli di sonno
Un’altra causa del pianto potrebbe essere legata alla difficoltà da parte del neonato a passare da un ciclo di sonno all’altro. In altre parole, il bambino si sveglia ma ha difficoltà a riaddormentarsi da solo e ha bisogno del nostro aiuto per farlo. Il pianto quindi subentra per esprimere stanchezza e frustrazione.
Come intervenire
Insomma, dietro il pianto notturno di un neonato potrebbero esserci varie ragioni. Riuscire a comprenderle è il primo passo per intervenire nel modo giusto e per riuscire a calmare il piccolo. Non solo, è altrettanto possibile prevenire questi risvegli adottando una serie di buone abitudini studiate per favorire un riposo corretto e soddisfacente.
- Il mio primo consiglio, ad esempio, è di controllare che gli orari del riposo del piccolo sia adatti a lui e che non siano stati imposti da qualcun altro.
- Una sana abitudine per instaurare un corretto rapporto con il sonno è poi quella di creare delle routine che promuovano l’addormentamento prima dei pisolini e prima di andare a dormire la sera.
- Altrettanto fondamentale è regolare gli orari del risveglio e della messa a nanna.
- Infine, bisogna sempre assicurarsi che mangino regolarmente e a sufficienza.
Se vuoi saperne di più e desideri che il tuo bambino cominci a dormire bene e mantenga un corretto rapporto con il sonno nel tempo, iscriviti al mio corso “Piccoli Sogni”. Si tratta di un percorso che ho studiato per i genitori dei neonati nei primi mesi di vita e che potrà aiutarti a stabilire una buona relazione con il sonno sin da subito in modo naturale così da evitare difficoltà in futuro. Se invece tuo figlio è un po’ più grande, puoi iscriverti al corso “Dormire bene, vivere sereni”. Si tratta di un percorso pensato per bambini dai 5 mesi ai 2 anni, che ti insegnerà non solo come gestire e migliorare il sonno del tuo figlio ma anche come prosperare in modo naturale durante i primi momenti di genitorialità ed entrare in sintonia con lui o lei.
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